I creativi hanno sempre saputo che il craft è molto più di un modo piacevole di passare il tempo. Fa bene! Ora il campo della psicologia del craft sta recuperando e convalidando questa antica saggezza con la scienza moderna, offrendoci una valida ragione per resistere alle proposte dell'intrattenimento digitale e creare cose con le nostre mani per il bene del nostro corpo, della nostra mente e della nostra felicità.
La ricerca fornisce prove convincenti
Nel suo libro Craft Psychology: How crafting promotes health (Psicologia del craft: come il craft promuove la salute), la dott.ssa Anne Kirketerp unisce la sua ricerca empirica con anni di esperienza come insegnante di craft e una revisione completa di 424 articoli scientifici, per sostenere in modo convincente che dovremmo prendere il craft molto più seriamente, perché può offrire reali benefici alla salute fisica e mentale. L'autrice elenca i seguenti incredibili benefici:
Riduce lo stress e abbassa la pressione sanguigna.
Riduce la depressione e l'ansia.
Allevia disturbi mentali come l'anoressia e la schizofrenia, nonché la dipendenza.
Distoglie l'attenzione dal dolore cronico e dalla malattia.
Rafforza la mobilità muscolare.
Aumenta il benessere, la gioia di vivere, la sensazione di essere utili, oltre a offrire soddisfazione per aver realizzato qualcosa che crea valore per gli altri.
Riduce la solitudine e l'isolamento sociale.
Rallenta le prime fasi della demenza.
Stimola la neuroplasticità.
Come fa il craft a fornire questi benefici?
La ricerca spiega che uno dei motivi per cui il craft offre questi benefici è che può aiutarci a raggiungere abbastanza facilmente gli stati di flusso. Il flusso è uno stato ottimale dell'essere in cui ci si sente completamente assorbiti nel momento presente. È uno stato di utile dimenticanza di sé, in cui possiamo trovare sollievo dalle nostre preoccupazioni. È rilassante e rigenerante. Non solo è piacevole essere in uno stato di flusso, ma ha anche benefici fisiologici. Ha un effetto equilibrante sulla frequenza cardiaca, sulla respirazione e sull'ormone dello stress, il cortisolo.
Come si usa il craft per raggiungere il Flow?
Si può raggiungere il “flow” (flusso o esperienza ottimale) scegliendo un progetto di craft che sia abbastanza difficile da essere pienamente coinvolgente, ma non troppo da diventare frustrante. Oppure, un progetto che possiamo realizzare senza che sia troppo facile, altrimenti ci stanchiamo e ci annoiamo. Naturalmente, la nostra capacità cambia nel corso della settimana. Un compito che offre il giusto grado di sfida il sabato mattina potrebbe risultare troppo impegnativo il venerdì sera quando siamo stanchi. Per questo motivo, la Kirketerp consiglia di avere almeno 5-10 progetti in corso contemporaneamente.
La maggior parte delle persone deve poter scegliere tra almeno cinque-dieci progetti diversi in corso contemporaneamente per trovare il flow.
Ridurre lo stress
Il craft ci aiuta anche a indurre una risposta di rilassamento poiché i movimenti ripetitivi, che sono spesso parte integrante del processo creativo, attivano il sistema nervoso parasimpatico. Questo sistema di 'riposo e digestione' nel cervello riduce i livelli degli ormoni dello stress nel corpo, abbassando anche la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
La mia ricerca supporta i risultati di molti altri studi che dimostrano come il craft offra molte possibilità di attivare la risposta di rilassamento e di raggiungere una forma di meditazione e di mindfulness.
Qualunque sia il beneficio che ottieni dal tuo tempo dedicato al craft, è chiaro che la ricerca concorda sul fatto che tutti noi trarremmo beneficio da un'attività creativa regolare. Scegliendo progetti craft con il giusto grado di sfida, possiamo entrare in stati di flusso di cui beneficeremo sia fisicamente che mentalmente. Possiamo innescare una risposta di rilassamento che aiuta a bilanciare gli ormoni dello stress nel nostro corpo. Allo stesso modo in cui includiamo altre abitudini salutari nella nostra routine quotidiana, dovremmo tutti ritagliarci del tempo per dedicarci al craft.
